A casa loro. Giulio Cavalli e Nello Scavo. People, 2019.
Io che non vivo al mare, io che il mare lo vedo per
le ferie, addomesticato Adriatico, non riesco a comprendere questo Mare
Mediterraneo che ingoia vite... ma non è lui, no, il mare non ha colpe:
siamo noi a dargliele in pasto, chi con l'ipocrisia dello slogan
"aiutiamoli a casa loro" e chi, moltissimi, con la semplice
indifferenza.
Chi sul mare ci vive, tocca con mano l'orrore.
I
pescatori di Lampedusa, che quando ritirano le reti vi trovano
impigliati abiti e resti, che se vedono gente in difficoltà rischiano
tutto per salvarli, sono inorriditi da questa "ecatombe di povirazzi ".
Sull'altra sponda Chemssedine, pescatore tunisino che "osserva la legge
di Allah e quella del mare", ricompone e seppellisce i cadaveri che il
mare depone sulla spiaggia.
"A casa loro" è uno spettacolo teatrale, che ancora non ho visto.
Giulio Cavalli lo racconta sulla sua pagina web: https://www.giuliocavalli.net/casa-loro/ e non si stanca di portarlo in giro per l'Italia: Giulio la voce, Federico Rama la musica, Nello Scavo i testi insieme a Giulio.
La storia è un "nostos" drammatico di persone sconfitte, anziché eroi vincitori, in fuga da qualcosa che fa paura anche solo immaginare, attraversando deserti e prigioni su cui l'Europa tace. Anzi, fa accordi coi carcerieri.
Leggendo queste pagine, immagino la voce, la musica, la luce e poi il buio, il sipario.
Un
giorno, me lo sono promesso, lo vedrò a teatro. Ogni giorno, già da
ora, non penserò che quel che succede a "casa loro" sia affar loro, ma
ricorderò le storie, gli orrori, la speranza che spinge ogni giorno,
nonostante tutto, a fuggire verso "casa nostra". "Vi illudete di
fermarli, senza fermare fame e piombo".
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