Stefano Catone, 1943 People 2021
Questo libro scorre come una sorta di diario, con capitoli che prendono il nome dalla data in cui si svolgono gli eventi descritti, in particolare lungo l'anno 1943.
Nel 1943 è nata la mia mamma e quando gli Alleati bombardarono la zona dove viveva, mentre i Tedeschi in fuga rastrellavano ogni cosa e spesso anche le persone, lei aveva pochi mesi e attaccata al seno della mia nonna passava le ore chiusa nei rifugi antibomba piangendo.
E mentre la mia mamma neonata piangeva, contribuendo all'atmosfera di terrore dentro i rifugi, su al Nord c'erano persone che si ritrovavano a fare scelte che forse non avrebbero mai pensato di fare.
Tutte le persone descritte sono persone reali e le loro vicende ricavate dalle fonti storiche. Di molti si vedono i volti nelle foto d'epoca e si immaginano i loro pensieri dietro lo sguardo.
Molti di loro sono legati dalla montagna, la montagna che rappresenta i valichi tramite cui fuggire alle persecuzioni, magari tramite quelle che sembravano escursioni alpinistiche organizzate da veri alpinisti improvvisati eroi.
Ci sono sportivi, preti, gente comune, c'è perfino una spia inglese che cade nelle mani dei fascisti e riesce a cavarsela due volte.
La persona che più mi è rimasta nel cuore è un uomo del sud, Calogero Marrone, giunto a Varese per aver vinto un concorso pubblico come impiegato e divenuto responsabile dell'Ufficio Anagrafe. Mettendo a rischio la sua vita, decide di adoperarsi per fornire documenti alle persone in fuga. Pagherà per questo, morendo a Dachau.
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