lunedì 22 agosto 2022

Sandman & me

 

Ho scoperto Neil Gaiman inizialmente come scrittore, passando prima per Terry Pratchett che mi era stato suggerito dalla bibliotecaria.

Ogni breve bio lo ritraeva come il creatore di Sandman. Ho letto i romanzi per ragazzi, i racconti, il bellissimo "God of America" che è il mio preferito (ma non ho visto, per ora, la serie). Quanto potevo aspettare prima di iniziare a collezionare i volumi dei fumetti? In una collezione un po' ibrida (alcuni volumi nuovi, altri usati) ho completato l'arco narrativo poco prima che si sentisse parlare della serie Neflix. 

Chiunque abbia avuto tra le mani Sandman, sa di che parlo. E' un universo così complesso e drammaticamente bello che non se ne può non rimanere coinvolti.

Così si finisce a disegnare tizi coi capelli sparati, ratti che sembrano il pelouche dell'Ikea e corvi che sembrano piccioni (scusa, Matthew). Tanto le immagini strabilianti che disegnatori immensi e coloristi fantastici hanno creato, restano sempre lì con una storia che riprendo in mano spesso, iniziando e tornando sempre alla Overture disegnata da JHW III che per me è una delle cose più belle su cui abbia posato gli occhi.

Grazie Neal.

venerdì 19 agosto 2022

La bestia

 La bestia. Massimiliano Loizzi. People, 2022

Leggetelo: fa ridere!

Leggetelo: fa riflettere...

Leggetelo, poi ditemi se alla fine, come me, avrete la certezza: la Bestia sono anche io.

Del resto gli episodi surreali che racconta non sono accaduti o sono accaduti? Non siamo tutti davanti a grandi e piccole porte scorrevoli che possiamo attraversare o no, cercando di essere brave persone o sguinzagliando la Bestia che c'è in noi?

(Poi se come me invece che attraversarle sbagliate i tempi e vi ci schiantate contro il vetro, beh ma allora siete senza rimedio eh).

Com'è andata davvero con le femministe e chi ha picchiato chi?

Quanto è Bestia l'edicolante di fronte alla foto fake dell'immigrato Morgan Freeman, quanto sono Bestia io che se siedo vicino a qualcuno con la pelle più scura, ci faccio caso? Ci avrei fatto caso anche se fosse stata una vecchietta coi capelli blu? No vabbè sto andando fuori tema.

Perché su tutto campeggia il pensiero felice che questo libro mi ha donato, e potrete goderne anche voi ma solo se siete del 77 come me e l'immensio bestiale Loizzi: gente, non siamo Boomers! Siamo Millenials. Un po' agée, ma Millenials cavolo. Suona bene. Bestia se suona bene.


domenica 14 agosto 2022

Salvezza

 Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso: Salvezza. Feltrinelli, 2018

(esce a settembre 2022 la versione in Universale Economica con "...a casa nostra. Cronaca da Riace" )

Cosa c'è di più bello di un fumetto bello?

Un fumetto bello che parla di un argomento importante. E lo fa condurezza e delicatezza, con una storia vera dove il lieto fine è ancora da scrivere, o meglio tanti lieti fine che potrebbero esserci, che stanno accadendo, o tanti lieti fine che purtroppo non potranno esserci più.

Colpa di una visione consapevolmente miope di un fenomeno, quello delle migrazioni, che è vecchio quanto l'uomo, che riguarda tutti noi, che siamo migranti o riceventi (accoglienti? o il suo contrario?), o l'una e l'altra cosa a turno. Perché la vita è una ruota che gira (un cetriolo che gira, con meno poesia) e le nostre case sicure e comode non saranno davvero sicure e comode fino a che il diritto a vivere in pace non ce l'avranno tutti.

Con buona pace di chi prevede di alzare muri, o già lo fa, e blocchi navali. O di chi finge pelosa preoccupazione per gli esseri umani disperati e poi stringe accordi con i peggiori dittatori e le più feroci milizie per tenere il problema lontano da noi.

Leggete questo fumetto, è un reportage, è giornalismo quello vero, quello bello, duro fino ad essere sgradevole e fatto con il cuore. 

Immergetevi nella sua storia fatta di mille storie, molte di queste, purtroppo, troncate. Immergetevi nei disegni eleganti e nei grigi delicati sui quali l'arancio del soccorso spicca speranzoso.

Siate il pettirosso che inconsapevole si ritrova ad essere spettatore e per questo testimone.

(Perché il pettirosso? Non ve lo dico. Leggetelo).

 


giovedì 11 agosto 2022

L'ultimo commosso saluto a un uomo molto amato

 "L'ultimo commosso saluto a un uomo molto amato", Pieter Freibeuter, People 2022.

 

Confesso che non ero sicura che questo libro mi avrebbe preso. Benché romanzato, mi sembrava un argomento bello pesante, quello di Mani Pulite, perciò ero pronta a una lettura faticosa.

Macché. L'ho divorato in 2 giorni.


Sarà perché me li ricordo bene quegli anni: i giudici implacabili, il lancio di monetine a Craxi, l'ascesa della Lega.

Me lo ricordo con gli occhi di liceale figlia di un tesserato del PSI, sindacalista e attivo nella politica locale. Raramente ne parlo, ma ci scherzo su dicendo che sono figlia di un raro socialista onesto. 

Ricordo vagamente il disagio e il dispiacere di chi dalla base, a quell'idea del socialismo delle origini ci credeva davvero e pur avendo intuito che il craxismo non andava dove le idee iniziali volevano, non si aspettava questa tomba scoperchiata di malaffare. Qualcosa si intuiva, ma tutto questo..?

 E' una narrazione agile, con salti temporali perfetti, personaggi totalmente credibili anche quando sembrano macchiette, con vari personaggi reali a contorno e fatti di cronaca documentati.

Il protagonista, con tutti i suoi difetti, è irresistibile. Si sa che cadrà miseramente, eppure si sta in ansia come lui lungo le pagine che descrivono quelle settimane convulse.

Si sorride, ci si commuove, ci si indigna ma alla fine tutto è vanità e resta emblematica la frase del vecchio uomo di partito ritiratosi a vita politica locale: "...io penso solo, come Bentham, che la massima felicità per il maggior numero di persone sia l'unica misura del giusto e dell'ingiusto... sono proprio curioso di vedere quanta felicità saranno in grado di portare quelli che verranno dopo di noi".

Davvero eravamo felici nella Prima Repubblica? Intuivamo le ruberie e ci andava bene così perché tutto sommato bastava qualche amico per una pratica, per un condono, per una pensione anticipata? Chissà, io ero giovane. Però ricordo bene cosa venne dopo: destre al governo e governi tecnici di lacrime e sangue. La politica sempre più lontana dalle persone, con un'onda lunga che dura fino ad oggi. Fu colpa di una classe politica "ladrona", o li lasciammo fare con un mezzo sorriso? Fummo troppo lesti a dar loro la colpa di tutto e a consegnarci a ceffi forse peggiori?


 

venerdì 5 agosto 2022

La miglior cosa che possiamo fare

La miglior cosa che possiamo fare. People, 2022

Mi piaceva, Gino Strada. Piaceva alle persone come me. Quelle che non conoscono i giochi di palazzo, quelle che non devono essere politicamente corrette perché non rivestono cariche, non ricevono onori, non contano se non un voto in campagna elettorale (e anche quello, poi... col Rosatellum...).

Era milanese ma era feroce quanto un toscano. Me lo ricordo nei talk show. Li zittiva tutti, accidenti! Lui sì che sapeva come si fa.

Ecco, forse questo è il punto. Faceva. E molto. Il parlare derivava tutto da lì. Un ateo che faceva impallidire tanti sedicenti odierni seguaci di Gesù. Uno che si riconosceva dai frutti.

Non è solo, Gino Strada. Ha lasciato Emergency in ottime mani e ha insegnato tanto a chi ha avuto l'umiltà di ascoltarlo, vicini e lontani.

Questo piccolo libro è un tributo, da una piccola casa editrice che ho conosciuto da poco. Piccola ma con grandi autori. Basta la copertina di Mauro Biani per volerlo subito sfogliare.

Ci manca, Gino Strada. Lui sapeva quanto ti danno contro, quando parli contro la guerra. A me succede solo su Twitter, nella vita vera se parli di pace guardando la gente negli occhi vedi che i distinguo ("sì ma la guerra giusta", "sì ma gli obblighi verso la Nato") si sciolgono come neve al sole. 

Era come diceva lui, con poche e semplici frasi. La guerra uccide, uccide i poveri e i loro figli, uccide il futuro, i diritti, la speranza.

Partendo dal diritto alla salute, un diritto di tutti, perché come diceva lui se lo hanno in pochi è un privilegio, ha fatto tanta strada, ne ha tracciata una che merita di essere conosciuta e seguita da tutti.