domenica 11 dicembre 2022

 A casa loro. Giulio Cavalli e Nello Scavo

 A casa loro. Giulio Cavalli e Nello Scavo. People, 2019.

Io che non vivo al mare, io che il mare lo vedo per le ferie, addomesticato Adriatico, non riesco a comprendere questo Mare Mediterraneo che ingoia vite... ma non è lui, no, il mare non ha colpe: siamo noi a dargliele in pasto, chi con l'ipocrisia dello slogan "aiutiamoli a casa loro" e chi, moltissimi, con la semplice indifferenza.
Chi sul mare ci vive, tocca con mano l'orrore.
I pescatori di Lampedusa, che quando ritirano le reti vi trovano impigliati abiti e resti, che se vedono gente in difficoltà rischiano tutto per salvarli, sono inorriditi da questa "ecatombe di povirazzi ". Sull'altra sponda Chemssedine, pescatore tunisino che "osserva la legge di Allah e quella del mare", ricompone e seppellisce i cadaveri che il mare depone sulla spiaggia.

"A casa loro" è uno spettacolo teatrale, che ancora non ho visto.

Giulio Cavalli lo racconta sulla sua pagina web: https://www.giuliocavalli.net/casa-loro/ e non si stanca di portarlo in giro per l'Italia: Giulio la voce, Federico Rama la musica, Nello Scavo i testi insieme a Giulio.

 La storia è un "nostos" drammatico di persone sconfitte, anziché eroi vincitori, in fuga da qualcosa che fa paura anche solo immaginare, attraversando deserti e prigioni su cui l'Europa tace. Anzi, fa accordi coi carcerieri.

Leggendo queste pagine, immagino la voce, la musica, la luce e poi il buio, il sipario.
Un giorno, me lo sono promesso, lo vedrò a teatro. Ogni giorno, già da ora, non penserò che quel che succede a "casa loro" sia affar loro, ma ricorderò le storie, gli orrori, la speranza che spinge ogni giorno, nonostante tutto, a fuggire verso "casa nostra". "Vi illudete di fermarli, senza fermare fame e piombo".

sabato 3 dicembre 2022

La meccanica della pace. Elena L. Pasquini

 La meccanica della pace. Elena L. Pasquini. People, 2022


Questo libro è stato per me un acquisto molto desiderato. Sentivo proprio la necessità di capire qualcosa di pratico, di reale, su cos'è la pace, in un momento in cui dichiararsi pacifisti equivale a essere traditori della patria, dell'occidente e di ogni cosa bella e buona su questa terra ch'è nostra per volere d'iddio (!).

Davvero pensare che i conflitti (che esistono e esisteranno finché esisterà l'uomo e esisterà qualcosa da disputarsi, sia esso territorio, risorse, diritti, potere) possano essere affrontati e talora composti senza imbracciare un fucile, è da malvagi collusi col "nemico" o al più da anime belle disconnesse dalla realtà?

Questo libro non espone teorie. Quelle, le espongono in continuazione i fautori della guerra, a furia di paralleli con la Resistenza (ma alcune sì, altre no, alcuni dittatori cattivi altri buoni), teorie del carrello ferroviario e amenità varie.

No, qui l'autrice racconta cose vere, che sanno di fatica, giorni e ore dedicati a colloqui infiniti, passi avanti e passi indietro. Raccoglie interviste, viaggia, passa in rassegna enormi quantità di materiale e rapporti, per consegnarci in queste pagine le vicende vere e reali di persone che hanno lavorato e stanno lavorando per quel bene effimero e fragile, eternamente cangiante e da ricostruire, che è la pace.

E' stato bello conoscere Esther del Cameroon, Juanita della Colombia, Francis e John della Sierra Leone, Awfa dello Yemen, Rehema del Congo, Beatrice dell'ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), padre Angelo della comunità Sant'Egidio.

Ogni storia, ogni descrizione delle bellezze che la guerra devasta, bellezze materiali e immateriali, ma che piccole mani coraggiose cercano di preservare e ricostruire, è davvero importante per chiunque abbia pensato almeno una volta nella vita che la pace è un'aspirazione legittima ma... Ma. Quel "ma" siamo noi, quel "ma" si può affrontare, giorno dopo giorno, anche nei conflitti più complessi, con la meravigliosa arte del dialogo difficile, del dialogo col nemico.