Andreas Malm
Come far saltare un oleodotto:
Imparare a combattere in un mondo che brucia
Chi mi ha prestato il libro mi ha detto qualcosa tipo: "Tiè... Attenta a non farti male!".
E' stata la miglior presentazione che potessi desiderare!
Farci male è ciò che ci sta capitando. E non in ordine sparso, come una roulette casuale. Nemmeno con un nesso di causalità e merito.
La rabbia e l'indignazione che pervadono questo libro (scritto da un attivista, non solo teorico, dei movimenti climatici) sono proprio grandi, e come potrebbe essere diversamente? Chi rompe paga è una regola che qui non vale perché chi ha emesso e continua a emettere più gas climalteranti, ottenendo ricchezza materiale, sicurezza per sé e le proprie famiglie, case e condizionatori e piscine e caviale & champagne, non paga roprio nulla.
Chi sta continuando a morire e morirà sempre di più è la povera gente, intere popolazioni di paesi poveri e sfruttati e intere classi sociali povere nei paesi "ricchi".
Se non indigna questo, cosa mai potrà farlo?
I primi capitoli sono dedicati alla descrizione e analisi dei movimenti per i diritti civili, alle teorie di pacifismo morale e strategico, alle frange più estreme e al beneficio che hanno portato alla lotta. Seguono le analisi delle strategie di lotta dei vari movimenti e conclude il testo l'invito a prendere seriamente in considerazione i sabotaggi e la distruzione della proprietà privata portando la lotta a un livello tale da rendere instabile e poco remunerativo qualunque investimento sulle energie fossili.
Fattibile? Sicuramente è stato un libro molto criticato e nell'edizione che ho letto l'autore risponde alle critiche, anche con una certa umiltà. Di sicuro per quanto dichiari la necessità di sabotare e danneggiare, Malm ribadisce più volte che nessuna vita deve essere messa in pericolo.
Da leggere? Sì, assolutamente. Non perché dobbiamo andare tutti a far saltare oleodotti (spoiler: non c'è davvero la spiegazione su come fare!) ma perché la lotta per il clima ha raggiunto un'urgenza enorme e che si scelga il pacifismo, la via istituzionale, la non-violenza, o il sabotaggio, bisogna scegliere da che parte stare. Con i signori degli oleodotti, o con chi lotta.